eng/ita
per ensemble amplificato ed elettronica
Commissione per il Concerto di celebrazione degli 80 anni di Giacomo Manzoni
da Associazione Gli Amici di Musica/Realtà
Prima esecuzione: Milano, Conservatorio G. Verdi, 11.10.2012
Ensemble Risognanze, dir. T. Ceccherini
Edizioni Suvini Zerboni
Note per l’esecuzione
Durata: 8’30”
9 esecutori:
– Flauto Basso
– Oboe
– Clarinetto in Sib e Clarinetto Basso
– Tastiera+campionatore
– Percussionista: grancassa (accordata a DO), caisse claire piccola, cartone plastificato, archetto 2 preparato con polietilene (senza pece), ventaglio, spazzola metallica da jazz, battenti molto morbidi da grancassa
– Violino I
– Violino II
– Viola
– Violoncello
Oboe:
Suonare senza ancia, fino a battuta 107.
Da battuta 107, inserire l’ancia oppure suonare con un secondo oboe con l’ancia ordinariamente inserita.
Cl in Sib e Cl basso:
Il Clarinetto basso suona senza imboccatura per tutto il brano.
il clarinetto in Sib suona invece con l’imboccatura ordinaria.
Violino I
– archetto 1, con cartoncino da disegno (preparato con poca pece sul cartoncino e poca pece sul crine)
– archetto 3, con cartoncino plastificato (senza pece)
Violino II
– archetto 1, con cartoncino da disegno (preparato con poca pece sul cartoncino e poca pece sul crine)
– archetto 2, con polietilene (senza pece)
– archetto 3, con cartoncino plastificato (senza pece)
Viola
– archetto 1, con cartoncino da disegno (preparato con poca pece sul cartoncino e poca pece sul crine)
– archetto 2, preparato con polietilene (senza pece)
Violoncello
– IV corda: SOL una quarta sotto
– archetto ordinario a bassa tensione
– archetto 1, con cartoncino da disegno (preparato con poca pece sul cartoncino e poca pece sul crine)
– archetto 3, preparato con cartoncino plastificato (senza pece)
L’archetto 1, usato dal lato del cartoncino da disegno, deve essere fatto scorrere con poca pressione, aggiungendo pressione solo nel caso di dinamiche più’ forti.
L’archetto 2, usato dal lato del polietilene, deve essere fatto scorrere praticamente senza pressione, con il solo peso dell’archetto, producendo le diverse dinamiche solo attraverso cambiamenti di velocità’ di scorrimento.
L’archetto 3, usato dal lato del cartoncino plastificato, deve essere fatto scorrere con pochissima pressione.
archetto 1, preparato con cartoncino da disegno
archetto 2, preparato con polietilene
archetto 3, preparato con cartoncino plastificato
Il seguente materiale è fornito insieme alle parti strumentali:
– 4 archetti n.1, preparati con cartoncino da disegno
– 4 archetti n.2 (uno per il percussionista), preparati con polietilene
– 3 archetti n.3, preparati con cartoncino plastificato
– 1 ventaglio (per il percussionista)
– 1 cartoncino plastificato (per il percussionista)
Un caloroso ringraziamento ai seguenti musicisti, per avermi messo a disposizione la loro intelligenza intepretativa: Carlo Feige, Paolo Fumagalli, Chiara Percivati
Scheda tecnica
– 2 altoparlanti. Gli altoparlanti devono essere posizionati ai lati dell’ensemble
– 1 mixer almeno 16 canali
– 8 microfoni
– 1 tastiera + Macintosh computer (con 95 soundfiles .aif). Il campionatore ed i soundfiles sono contenuti nel cdrom allegato alle parti
– 1 D.I. Box per la tastiera+Mac
– Collegamento MIDI fra Macintosh e tastiera, via scheda audio (per es. Pro Tools), o via USB se la tastiera ha un’uscita USB
Il suono degli strumenti acustici deve essere amalgamato al campionatore negli altoparlanti.
Nel cdrom allegato alle parti: campionatore, suoni aif e istruzioni.
Note di programma
Gli elementi che hanno generato la struttura di “Grammatica dell’inarmonico”, che ne compongono il codice genetico, sono di natura molteplice e diversa:
– l’uso della psicoacustica come disciplina che offre elementi grammaticali pronti per la composizione
– un ripensamento del concetto di grammatica musicale, una disciplina qui più dinamica e creativa, meno assertiva e statica, anche a causa delle complesse proprietà dell’inarmonico. L’inarmonico è infatti il regno della molteplicità di dati e punti di vista e, come tale, esso non dà luogo ad una principale soluzione grammaticale, ad un unico corpus di elementi adeguati. In “Grammatica dell’inarmonico” è valutato adeguato quell’elemento grammaticale che si presenti come tale solo in relazione ad uno scopo finito e particolare. Grammaticale dunque è ciò che corrisponde ai dati tecnici da me perseguiti (per esempio, una soglia di brillantezza del suono, oppure una soglia di inarmonicità). Agrammaticale, tutto il resto.
– la distinzione in 4 famiglie di suoni:
1) inarmonici omogenei: quei rumori che presentano grandi fasce di frequenze omogeneamente occpuate e che vengono definiti con nomi propri: rumore bianco, rumore rosa, brownian noise, rumore blu e così via
2) inarmonici eterogenei: quei suoni che presentano componenti spettrali non proporzionali fra loro (Hz), distribuite con densità spettrale diverse, in modo da non produrre nè frequenze fondamentali percepibili (note), nè grandi fasce omogenee che prevalgano sulle altre componenti
3) armonici distorti: quei suoni nei quali siano percepibili allo stesso modo frequenze armoniche e inarmoniche
4) suoni armonici
– infine, un lavoro sulla nuova liuteria. Per ottenere tutto ciò (per poter cioè lavorare sui dettagli spettrali inarmonici) gli strumenti dell’ensemble sono amplificati e piuttosto stravolti nella tecnica esecutiva. Gli strumentisti ad arco suonano con più archetti preparati con strisce di cartone o polietilene che vengono sfregati direttamente sulle corde in luogo del crine. Ciò allo scopo di accrescere la quota di elementi inarmonici interni ai suoni prodotti dagli archi. Ai suoni elettronici sono affidate le sorti del suono generalmente inarmonico di tutto il brano.