“Sulla nuova liuteria”, giovanni verrando
Ho avviato la mia ricerca sulla nuova liuteria nel 2005.
E parallelamente, una riflessione sulla nuova liuteria è la naturale conseguenza del repertorio musicale degli ultimi decenni.
È evidente che la nuova liuteria affida il proprio destino all’evoluzione del linguaggio e viceversa. Il lento passaggio da un vocabolario musicale composto da elementi eminentemente armonici ad altri indifferentemente armonici o inarmonici, è il dato dunque preliminare e necessario per una catalogazione. La nuova liuteria rappresenta un risultato concreto di un processo linguistico e al tempo stesso ne è una possibile causa. Uno dei fenomeni più meritevoli di attenzione coincide infatti con il circolo virtuoso, la biunivocità del rapporto fra il vocabolario e gli strumenti. Lo strumento musicale risponde anche ad esigenze teorico-linguistiche, fornendo il tipo di suono che gli autori hanno immaginato nelle diverse epoche. E viceversa, la ricerca sugli strumenti arricchisce di nuovi fonemi e vocaboli il dizionario dei compositori.
Ma quali strumenti comprende dunque la nuova liuteria?
Trovare una risposta definitiva non è forse possibile; ogni compositore, ogni musicologo può sviluppare un’idea diversa sull’argomento. Nel mio libro “La nuova liuteria. Orchestrazione, grammatica, estetica” (Giovanni Verrando e AA.VV, Ed. Suvini Zerboni, 2012), dopo aver illustrato la progressiva trasformazione del timbro in parametro strutturale, abbiamo provato a proporre una definizione degli strumenti di nuova liuteria.
In quel caso la catalogazione era guidata da un criterio più generale: abbiamo inserito nella nuova liuteria tutti quegli strumenti capaci di produrre spettri inarmonici più frequentemente di quanto non possano fare gli strumenti acustici tradizionali.
In seguito a questa necessaria premessa e dichiarazione d’intenti, è stata prodotta la seguente lista di famiglie strumentali:
- strumenti elettrici (elettro-meccanici, elettro-acustici, elettronici tout court)
- strumenti digitali
- strumenti concreti ed a percussione che siano in grado di produrre con facilità spettri inarmonici
Dopo dieci anni di ricerca sulla nuova liuteria, aggiungo senz’altro un quarto punto alla lista precedente:
- la trasformazione degli strumenti acustici (attraverso un differente approccio ad essi, nuovi mezzi per produrre il suono, la svestizione degli strumenti, un processo di metamorfosi, etc)
È in ogni caso fatale ed urgente una più moderna plasmabilità della figura del musicista e un’intercambiabilità delle famiglie strumentali che costituiscono l’orchestra o gli ensemble strumentali in genere.
E allo stesso modo, una riflessione sui nomi propri delle famiglie strumentali offrirebbe ulteriori motivazioni all’urgente necessità di rinnovamento del linguaggio e dell’approccio agli strumenti nel loro complesso: la famiglia delle “percussioni” è identificata da un nome proprio che descrive un inviluppo univoco e un singolo modo per produrre suono (l’atto del percuotere); la famiglia degli “archi” è descritta da un utensile (l’archetto in crine e legno) che non è necessariamente il mezzo ad oggi più utile a produrre suono sugli strumenti preposti.
Queste sono solo alcune delle molte ragioni che mi hanno guidato a scrivere musica per nuova liuteria.
Questo website include testi, note dettagliate per l’esecuzione dei brani, schede tecniche, audio, video ed ogni informazione utile ad eseguire ed analizzare la musica qui catalogata.